Recensione Concerto - Duo Di Benedetto – Iliev (DoubleTree by Hilton Trieste – 27/09/20)

27.09.2020 12:00

Trieste - DoubleTree by Hilton: Associazione Chamber Music - Duo Di Benedetto Iliev

 

Con un programma costruito cronologicamente rispetto alla vita dell’Autore, il concerto del Duo Di Benedetto - Iliev (Nicola Di Benedetto, violino - Boris Iliev, pianoforte), già presente in passato agli appuntamenti musicali del sodalizio, si è svolto tutto all’insegna della rapsodica musica di Johannes Brahms.

Si è dato inizio con il giovanile Scherzo - Allegro in do minore e il Trio - Più Moderato in sol maggiore, brano caratterizzato dalla successione di episodi nostalgici ed energici, tratto dalla Sonata F.A.E. composta quando Brahms era ancora ventenne assieme ad Albert Dietrich e a Robert Schumann, autori rispettivamente dell’Allegro iniziale, il primo e dei successivi Intermezzo e Finale, il secondo.

Decisa e secca è stata l’esuberante interpretazione violinistica del brano da parte del diciannovenne Nicola Di Benedetto, giovane emergente e talentuoso, accompagnata con partecipata attenzione da Boris Iliev al pianoforte, ottimo complice del gioco condiviso dagli  interpreti nello svolgimento dell’intero concerto.

L’ambientazione della Sala Berlam è particolarmente consona alla Hausmusik, scenicamente definita da porte collocate ai diversi lati della sala, che permettono di dar vita a ingressi distinti per gli interpreti e gli ascoltatori.

In tale modalità di fruizione ben si inseriscono le pagine proposte, la Sonata n.2 in la maggiore op.100 in particolare, così vicina all’universo liederistico del compositore tedesco e capace di evocare, attraverso il suono sapido e pieno del violino, vere e proprie suggestioni vocali ben sostenute dalla presenza del pianoforte, che ne rafforza il fascino in un alternarsi tra gli strumenti nel prevalere e lasciar spazio, nel proporre un discorso e nel rispondervi, inserendo spunti popolareschi ed estreme astrazioni.  

Ma in Brahms è molto presente anche il richiamo della danza, in particolare quella popolare e ancor più quella ungherese: la famosissima Quinta in fa diesis minore - Allegro, dalle Danze Ungheresi appunto, l’ultima della prima raccolta, è stata proposta a conclusione del programma prima dei due apprezzatissimi bis: Méditation, intermezzo sinfonico  da Thaïs, di Jules Massenet, nella trascrizione per violino e pianoforte e il Prélude et allegro “dans le style de Gaetano Pugnani” di Fritz Kreisler, suggestivo esempio di composizione novecentesca scritta a partire da uno stile ben più antico, eseguito da entrambi con grande partecipazione e capace di evidenziare con chiarezza le particolari potenzialità virtuosistiche di Nicola Di Benedetto, già colte nel corso della mattinata.

 

La recensione si riferisce al concerto del 27 settembre 2020

Paola Pini

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